Venerdì, Aprile 19, 2024

Novità editoriali

Lupinacci M. A, Rossi N., Ruggiero I. (a cura di), La riparazione. Dentro e fuori la stanza di analisi. Astrolabio, 2024

Nato dall’esplorazione e dalla comprensione della psiche individuale, e alla psiche individuale a lungo limitato sul piano terapeutico, il concetto di riparazione appare più esteso e ubiquitario di quanto sia stato a volte riconosciuto, perché l’acquisizione della consapevolezza del danno e il bisogno di riparare è un processo che parte dall’individuo ma lo travalica, e nella società costituisce la base di un’etica del vivere comune. È dunque un concetto che come una sonda riesce a esplorare la contemporaneità, tanto nei suoi aspetti disfunzionali quanto nella sua potenzialità creativa, e che dallo studio dell’analista si apre alla sala che ospita il gruppo e alle piazze che accolgono i sopravvissuti alle catastrofi collettive. Con la sua struttura che dal particolare giunge all’universale questo volume si propone dunque di ampliare progressivamente il campo di osservazione. La Prima parte è dedicata alla ripresa e all’approfondimento nell’area dell’interiorità personale, compresa la persona dell’analista, del concetto di riparazione applicato al lavoro analitico nel setting individuale classico. La Seconda parte si muove allargando il campo di osservazione ed è dedicata al lavoro con i bambini, le coppie e i gruppi, in una riflessione coerente con il pensiero psicoanalitico contemporaneo. Nella Terza parte si affrontano le grandi aggregazioni sociali, contesti nei quali non solo si realizza la benefica e vitale spinta innata all’affiliazione, al bisogno di relazione e di reciproco sostegno e regolazione, ma si manifestano anche le pulsioni più violente e distruttive nei confronti di singoli individui, gruppi ma anche del mondo animale e della natura. Gli autori dei contributi che compongono questo volume sono: Carole Beebe Tarantelli, Sara Boffito, Stefano Bolognini, Fabio Castriota, Laura Colombi, Giorgio Corrente, Anna Ferruta, Alessandro Garella, Maria Adelaide Lupinacci, Luisa Masina, Franca Meotti, Nicolino Rossi, Irene Ruggiero, Giuseppe Stanziano, Giulio Cesare Zavattini.

Maria Adelaide Lupinacci è membro ordinario SPI e IPA con funzioni di training, esperta nella psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti, già presidente del Centro di Psicoanalisi Romano. In questa collana ha pubblicato, con D. Biondo, L. Accetti, M. Galeota e A. Lucattini, Il dolore dell’analista.

Nicolino Rossi, Professore dell’Alma Mater (Università di Bologna), è membro ordinario SPI e IPA con funzioni di training; già segretario scientifico e presidente del Centro Psicoanalitico di Bologna è vicepresidente della Società Psicoanalitica italiana.

Irene Ruggiero è membro ordinario SPI e IPA con funzioni di training; esperta in psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti e già segretario scientifico e presidente del Centro Psicoanalitico di Bologna.

 

Paolo Fabozzi, Dispiegando margini. Nei dintorni di D.W. Winnicott. E oltre. Milano: Franco Angeli, 2024

Il margine è al contempo qualcosa che separa e che unisce, che distanzia e che avvicina.
Winnicott ha trasformato in uno spazio la linea che divide il mondo interno dal mondo esterno. Più precisamente, l'ha trasformata non solo in uno spazio esteso, bensì in uno spazio il cui destino, se le cose vanno bene, è quello di non esserci. Uno spazio potenziale, dunque, che rivoluziona sia la concezione binaria del pensiero occidentale, sia il modo di concepire il passaggio e l'oscillazione dagli stati di fusionalità a quelli di separatezza.
Sono numerosi i confini che Winnicott ha portato alla nostra attenzione clinica. Confini o margini da continuare ad esplorare per evitare il rischio di trasformare le teorie esistenti in qualcosa di sclerotizzato e privo di vita. D'altronde, una delle "visioni" più amate da Winnicott per render conto delle proprie intuizioni era il paradosso, visione che ci colloca sulla fune dell'equilibrista e ci espone ad una condizione di confine, nella quale il pendere da una parte rischia di farci perdere la presenza dell'altra, sopprimendo le numerose articolazioni dell'esperienza.
Dispiegando margini ha come meta l'ampliamento della nostra comprensione clinica e teorica, ed è il risultato del modo in cui il lavoro clinico ha portato l'Autore a dialogare in modo personale con i testi winnicottiani con l'obiettivo di avviare una duplice espansione. Da un lato, la comprensione di quei fenomeni che hanno creato tensioni sulla sua esperienza clinica, le sue teorie e la sua tecnica; e, dall'altro lato, il tentativo di cogliere ciò che del pensiero di Winnicott è ancora embrionale, per provare a svilupparlo. La complessità delle concezioni del playing e dell'uso di un oggetto, la teoria del narcisismo e la sua relazione con la distruttività, la genesi dell'interpretazione e il ruolo della soggettività, l'identificazione di una nuova forma di controtransfert, alcune manifestazioni cliniche dell'inconscio non rimosso, sono le tematiche esplorate in questo volume.

Paolo Fabozzi, psicoanalista, è Membro ordinario con funzioni di training della SPI e dell'IPA. Insegna "Psicologia dinamica" presso l'Università Sapienza di Roma. Ha pubblicato e curato diversi volumi, tra cui 
Freud e l'Edipo (1989), Il sé tra clinica e teoria (con Giannakoulas e Armellini, 2000), 
Forme dell'interpretare (2003) e ha collaborato ai Collected Works of D.W. Winnicott (2017).

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