Sabato, Marzo 22, 2025

Giornata della Consapevolezza Mondiale sull'Autismo, 2 aprile 2023 Tutto il mio folle amore. Note di Mariaclotilde Colucci

Ieri, 2 aprile 2023, si è celebrata la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, giornata approvata dal Consiglio delle Nazioni Unite nel 2007.
La ricorrenza pone l’attenzione sul rispetto dei diritti delle persone nello spettro autistico, promuove la ricerca e la diagnosi, contrastando la discriminazione e l’isolamento di cui sono ancora oggi vittime le persone autistiche e le loro famiglie.
Cogliamo l’occasione per riflettere insieme, proponendo la visione di un film di Gabriele Salvatores del 2019, dal titolo “Tutto il mio folle amore”.

Agostina Toscano


Tutto il mio folle amore.

Note di Mariaclotilde Colucci

“Ho sempre pensato al nostro ragazzo protagonista come a un “fool”
di Shakespeare, uno di quei folli buffoni che riescono a tirarsi dietro
re e regine costringendoli a fare i conti con se stessi.
E, nel nostro caso, a far ricorso
a tutto l’amore che hanno ancora a disposizione.”
Gabriele Salvatores.

In occasione del 2 aprile, Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo, proponiamo la visione[1] di Tutto il mio folle amore[2], film di Gabriele Salvatores del 2019 e presentato fuori concorso alla 76 Mostra del Cinema di Venezia.

Il film è liberamente tratto dal romanzo di Fulvio Ervas Se ti abbraccio non aver paura, Marcos y Marcos, 2012, vincitore del Premio Anima 2012 e del Premio Viadana, giuria giovani, 2013. Il libro narra la storia realmente accaduta di un viaggio avventuroso dagli States al Guatemala di un padre e di un figlio autistico a bordo di una moto.

Salvatores ambienta la vicenda a Trieste, terra d'origine sia dell'autore del libro che dei protagonisti veri della storia, città, dove Vincent (Giulio Pranno) vive con la madre Elena (Valeria Golino) e il padre adottivo Mario (Diego Abatantuono). Vincent è un adolescente che soffre di un disturbo dello spettro autistico, diagnosi che non viene mai nominata nel film, ma che è messa in scena dalla intensa e autentica interpretazione del bravissimo Giulio Pranno al suo esordio cinematografico.

Willy il padre (Claudio Santamaria) è il “Modugno della Dalmazia” celebre cantante di balere e matrimoni, in continua turné nelle cittadine della provincia balcanica ai confini con il nord-est dell'Italia. Sedici anni prima, lui, il vero padre, abbandona Elena ignaro della gravidanza, e in modo rocambolesco, ignaro della malattia del figlio, rientra nella loro vita. La rituale quotidianità di Vincent, cadenzata dai tentativi di Elena e Mario di contenere limprevedibilità dei suoi slanci entusiastici e della sua irruente collera, ha una inaspettata deviazione portando gli adulti protagonisti fuori dalla loro comfort zone trascinati dalla incontenibile vitalità del ragazzo. Costretti a fare i conti con se stessi, essi, imparano a ri-conoscersi e a dirsi quello che non sia erano mai detti.

Il film è un road movie incentrato sulla forza del personaggio principale, il ragazzo autistico, che prende al volo l’opportunità offertagli dal destino e sceglie d’istinto e d’impeto di intraprendere il viaggio di conoscenza e riconoscimento reciproco con il padre biologico. Il viaggio si svolge tra la Slovenia e la Croazia, dove padre e figlio, attraversando il metaforico e roccioso deserto balcanico costruiscono e tessono il loro legame fra rotture e riparazioni entrambi alla ricerca, a loro, modo, di libertà e autoaffermazione.

Lintento del film, come anche della nostra proposta, non è raccontare lautismo, ma piuttosto il processo che porta alla comprensione dell’alterità, il percorso di conoscenza e di mutuo riconoscimento reciproco dell’altro da sé. Ma anche attivare una riflessione sull’essere genitori, biologici o meno, e sull’esperienza della genitorialità nei molteplici modi in cui può essere intrapresa e non, voluta e non voluta, cercata e fuggita da ciascuno lungo tutto l’arco della propria vita.

In qualche modo “la strana coppia” Vincent e Willy, al contrario della “ordinaria coppia Elena e Mario, rappresenta, in questo contesto, l’unico appiglio pur nella difficoltà di stabilire un autentico rapporto con le reciproche differenti fragilità.

Mentre Vincent si prepara al ritorno a casa, Willy vorrebbe continuare il viaggio per sempre. Nonostante tutto, ciò che è stato allontanato può essere riavvicinato. Scelto.



 

[1]il film è disponibile su piattaforma: Raiplay, Primevideo

[2] il titolo è un verso di una canzone di Domenico Modugno scritta da Pasolini per Che cosa sono le nuvole, una rivisitazione dellOtello di Shakespeare in Capriccio allitaliana.

 

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