Sabato, Aprile 20, 2024

The Bad Guy. Intrigo siculo. Note di Roberta Leone

Serie televisiva italiana (2022)

Registi: Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi

Sceneggiatura: Ludovica RampoldiDavide SerinoGiuseppe G. Stasi

Durata: 50’-60’ per episodio

 

The Bad Guy è una serie televisiva italiana di successo diretta dalla giovane coppia di amici e registi Giancarlo Fontana, nonché montatore e attore, e Giuseppe G. Stasi, anche sceneggiatore, in onda dall'8 dicembre 2022 in streaming su Prime. Attrae per i movimenti dinamici e un continuo flashback che tiene incollati allo schermo.

Dai Sapori frizzanti ed energici la visione di The Bad Guy stimola l'attenzione dello spettatore che non vede l'ora di assaporare il gusto della scena seguente, piena di bei colori e musiche altrettanto azzeccate.

Un misto tra un thriller e un film storico romanzato, ricorda Romanzo Criminale ma anche la serie vincitrice di molteplici premi e dagli incassi stellari dal titolo Breaking Bad.

Il cast danza leggero e spontaneo tra le armonie della sceneggiatura, colma di colpi di scena, mostrando allo spettatore nuove realtà e mezze verità. Chi guarda è libero di immaginare, la visione delle puntate non rende satura la prospettiva e le domande circa la reale trama della pellicola si infittiscono.

L'interpretazione calzante di un Luigi Lo Cascio in perfetta forma e l’intrigante performance di Claudia Pandolfi permettono allo spettatore di domandarsi continuamente chi sia il protagonista e chi l’antagonista. Accattivante la scelta dei coprotagonisti: sorella e moglie del giudice ‘incastrato’?, questo dubbio si evince dalla visione dei primi episodi. Al momento solo 6, in arrivo un’altra stagione attesa dal pubblico non solo italiano che ha goduto della visione dei primi episodi.

Energica l’interpretazione dell’attrice palermitana Selene Caramazza, sorella del giudice che per anni ha investigato alla ricerca di un latitante ben nascosto, ben protetto, e a cui sembra essersi capovolto il mondo, tutto è sottosopra, non c’era quiete prima e dopo ce ne sarà ancora di meno. Un’immersione negli ambienti più intimi della cosca mafiosa in auge nei tempi in cui la pellicola scorre, un continuo confronto tra corruzione e non che insinua dubbi. Principi morali messi a latere e agiti senza pensiero al servizio di scelte frettolose in cui il padre viene ucciso per un Edipo che non tramonta ma che sorge e poi risorge senza sosta. Si viene trasportati in altre realtà, le loro, in cui i pescecani ‘divorano’ anche se di plastica, mettendo tensione. Vediamo un ponte sullo stretto di Messina mai realizzato che perde la sua efficienza nel suo pieno utilizzo il che ricorderà la sventura capitata qualche anno or sono a Genova, immagini che restano impresse.

Crude e caparbie le urla silenti di una madre in pieno maternity blues che pare sola, che si sente sola, che ama sola.

Anche il più abile cinefilo avrà difficoltà a individuare la verità, falsificazione e manipolazione le difese che regnano sovrane in questo spettacolo di illusione cinematografica avvincente.

Tra le prime immagini che colpiscono dei ricci crudi tagliati a metà che il protagonista assapora con arroganza, casolari isolati, vista che si perde oltre i confini del mare e tanto altro che fa venire voglia di Sicilia seppure di una Sicilia triste, arrogante e malinconica spesso si tratta. In ultimo ma non per importanza la chicca: lo show musicale di Colapesce e Di Martino a metà stagione.

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