La bella intervista apparsa su Repubblica il 28 settembre 2014 a Mario Tronti fatta da Gnoli ci ha invogliato a riflettere con lui, testimone particolare del nostro tempo, sulla sua lunga e appassionante storia, sulle sue delusioni e sulle sue speranze.Poche. Ma non per questo ha mai smesso di impegnarsi.
Mario Tronti è un filosofo e politico italiano considerato tra i principali fondatori dell’operaismo teorico degli anni 60. Fu con Raniero Panzieri tra i fondatori della rivista Quaderni Rossi, da cui si separò nel 1963 per fondare la rivista Classe operaia, della quale fu il direttore. E’ anche senatore PD. Tronti si inscrive nel filone del realismo politico che si fonda su una antropologia pessimistica. Come più volte gli ho sentito dire ..”E’ il Kant dell’uomo come ‘legno storto’, quel legno che quando tenti di raddrizzarlo si spezza. In un altro suo intervento affermava : “ Su questa base, contro il senso comune intellettuale dominante, leggo il secolo trascorso, il Novecento, come un secolo di grandi speranze, disperatamente cadute e, promesse non mantenute, mentre questo avvenieristico ventunesimo secolo mi sembra solamente senza speranza, e senza promessa.”
Viviamo, afferma nell’intervista stessa, un tempo senza epoca.
Abbiamo chiesto ad Amedeo Falci collega di Palermo di intervistarlo. Mario Tronti è una persona squisita, affabile, curiosa e per chi ne ha goduto l’opportunità, un vero amico.
Carla Busato Barbaglio
E' possibile qui visualizzare la prima parte dell'intervista.
La seconda parte è disponibile sul canale youtube del Centro di Psicoanalisi Romano.