Lunedì, Maggio 20, 2024

Jacques Press (a cura di), (2020), L’esperienza del corpo. Un dialogo psicoanalitico sulla psicosomatica. Ed. italiana a cura di Luigi Solano. Recensione di Domenico Timpano

A cura di Jacques Press

 

Edizione italiana a cura di Luigi Solano

 

Introduzione all’edizione italiana di Laura Accetti

 

Jaques Press, Fotis Bobos, Jorg Frommer, Marina Perris-Myttas, Eva Schmid-Gloor, Bérengère de Senarclens, Christian Seulin, Luigi Solano, Nick Temple

Franco Angeli Milano 2020

 

 

Recensione di Domenico Timpano

 

Il tema del corpo, inteso come unità corpo/mente, ha conosciuto negli ultimi anni una crescita significativa di interesse scientifico e di centralità nel dibattito psicoanalitico contemporaneo. Da oggetto privilegiato degli psicosomatisti che si arrampicavano sulla “roccia biologica” della psicoanalisi, il corpo è diventato una dimensione pressoché ineludibile di qualsiasi riflessione psicodinamica attuale. La ricerca psicoanalitica sul corpo ha progressivamente integrato le sue ipotesi storiche sul rapporto mente/corpo con i contributi recenti delle neuroscienze e delle scienze cognitive. Le neuroscienze affettive, in particolare, introducendo il concetto di sentimenti emotivi (Panksepp) e l’idea di forme primarie di ‘coscienza’ hanno gettato rigorose basi per concettualizzare un monismo CervelloMente. Le scienze cognitive, già qualche anno prima, hanno elaborato con la Teoria del Codice Multiplo (Bucci) un modello unitario del funzionamento degli organismi umani, che integra livelli di funzionamento simbolici e non-simbolici. Ci sono certamente molti altri apporti significativi - provenienti dalla fisica, dalla filosofia e dalla linguistica - che meriterebbero di essere chiamati in campo, ma già sulla base dei due che ho citato, si può affermare che la mente ha oramai recuperato la qualità dell’’estensione’ che Cartesio gli aveva negato.

Per chi sia interessato a queste tematiche, ma soprattutto per chi abbia voglia di capire come affrontare i disturbi somatici che emergono o che portano a un’analisi, questo libro si prefigura come una risorsa unica e imperdibile. La psicosomatica di cui si occupa, infatti, non si limita alle cosiddette ‘malattie psicosomatiche’ di cui si parlava un tempo, ma riguarda la nozione più ampia e trasversale di ‘equilibrio psicosomatico’, cioè di una caratteristica regolativa e dinamica presente in tutte le malattie somatiche e a tutti i livelli di gravità, dalle palpitazioni al cancro.

Scritto da nove analisti europei di sei società psicoanalitiche diverse, “L’esperienza del corpo” è frutto di un gruppo di lavoro sulla psicosomatica della Federazione Psicoanalitica Europea. Il gruppo è stato coordinato dal 2012 al 2019 da Jacques Press, della Società Psicoanalitica Svizzera - che ha curato l’edizione originale in inglese “Experiencing the body” -, e attualmente, da Luigi Solano, della Società Psicoanalitica Italiana - che ha curato l’edizione italiana.

Gli argomenti sono molto ben organizzati e di agevole consultazione. All’inizio di ogni capitolo c’è un breve riassunto, poi due autori si confrontano su un tema, e alla fine c’è un commento fatto da un terzo autore, come discussant.

Due casi clinici forniscono le basi per le discussioni teoriche. Il primo caso, presentato da Marina Perris-Myttas della Società Psicoanalitica Britannica, è un’analisi di sei anni di una donna con un discreto funzionamento psicosociale e con somatizzazioni funzionali (tachicardia, acufeni, ansia ipocondriaca) e organiche non gravi (cisti al seno). Il secondo caso, presentato da Fotis Bobos della Società Psicoanalitica Ellenica, è un trattamento di circa tre anni di una donna affetta da un tumore al seno insorto poco prima dell’analisi e con un funzionamento psicosociale più compromesso.

Dal punto di vista teorico, i disturbi somatici vengono prima inseriti nella cornice di tre grandi organizzazioni cliniche: depressione, trauma e stati borderline, e poi considerati alla luce di alcuni concetti più definiti: pulsioni, affetti, difese e simbolizzazione.

Le idee della Scuola di Parigi (pensiero operatorio, depressione essenziale) - sia di prima generazione (P.Marty, M.Fain. M. de M’Uzan) che di seconda generazione (M. Aisenstein, C. Smadja) - vengono riesaminate. J. Press ne riconosce pregi e limiti, dichiarando il proprio convincimento che i disturbi somatici non siano dovuti a un deficit di mentalizzazione, ma alla paura di un crollo. Eva Schmid-Gloor della Società Svizzera di Psicoanalisi richiama il contributo di Cremerius il quale, criticando la Scuola di Parigi, sosteneva che il pensiero operatorio è un artefatto legato alle modalità in cui avveniva il colloquio e che i pazienti psicosomatici funzionano come tutti gli altri.

Nick Temple, della Società Psicoanalitica Britannica, considerando anche la depressione melanconica, aggiunge la possibilità che un disturbo somatico si verifichi quando un oggetto interno viene spostato nel corpo.

Per quanto riguarda il trauma, la sua relazione con la psicosomatica è duplice. Da un lato, gli eventi traumatici svolgono sempre un ruolo importante nella patogenesi dei disturbi psicosomatici. Dall’altro, i sintomi somatici gravi sono essi stessi traumatici per l’organismo.

I punti di contatto tra stati borderline e stati somatici vengono evidenziati da B. de Senarclens, della Società Psicoanalitica Svizzera, e da C. Seulin, della Società Psicoanalitica di Parigi. L’accostamento è molto interessante perché coglie alcune correlazioni tra il concetto di acting-out, visto a livello di comportamento e di acting-in, visto a livello del corpo.

L’ambito teorico più dibattuto riguarda il concetto di pulsione in psicosomatica. I suoi sostenitori lo ritengono idoneo, per via dell’ancoraggio somatico, a rappresentare adeguatamente il “misterioso salto” dalla mente al corpo. I suoi detrattori, invece, lo considerano un concetto superato, dal carattere vago e speculativo, originato da una fisiologia e biologia obsolete.

Il rapporto della simbolizzazione con i disturbi somatici viene trattato in maniera approfondita e sviluppato secondo modelli teorici diversi. Luigi Solano parla di sistemi simbolici e non simbolici secondo la Teoria del Codice Multiplo di Wilma Bucci e suggerisce una relazione dialettica tra diversi livelli di esperienza della realtà. La sua posizione è che mente e corpo non siano due entità separate differenziabili dal resto dell’organismo, ma due categorie che dipendono dalla prospettiva dell’osservatore.

Utilizzando uno strumentario concettuale diverso, Jorg Frommer, della Società Psicoanalitica Tedesca, presenta un approccio alla simbolizzazione che chiama in campo la semiotica e, per quanto riguarda la psicosomatica in senso clinico, fa riferimento alla teoria di Kuchenhoff. Ricorre a un dualismo metodologico nell’approccio al paziente e distingue il livello organizzativo, nevrotico, borderline, psicotico, al quale il disturbo somatico si presenta.

Rispetto alla tecnica ci sono molti punti di convergenza. Tutti concordano sull’importanza cruciale del controtransfert, specialmente quando emerge a un livello pre-riflessivo o somatico. E poi sul fatto che la relazione debba rimanere a lungo ad un livello di comunicazione non-simbolico, dove l’oggetto possa essere usato su base sensoriale piuttosto che oggettuale. Il miglioramento del livello di simbolizzazione deve essere perseguito con tatto, senza ‘sopravanzare’ il paziente, e sulla base di una adeguata sintonizzazione emozionale.

Sulle orme di Winnicott – per il quale i sintomi psicosomatici hanno aspetti sia negativi che positivi – Solano evidenzia il carattere “evolutivo/attivante” dei disturbi somatici, che in molte situazioni sono la prima se non l’unica espressione possibile di un disagio. E richiama a proposito le considerazioni di C. Smadja, per il quale in assenza di un oggetto disponibile, gli organi e le funzioni somatiche possono andare più che bene.

In conclusione, mi sento di suggerire vivamente la lettura di questo libro per due ragioni. La prima, è perché raccoglie in una sintesi molto ben organizzata i principali modelli psicosomatici in uso. La seconda è per la profondità dello scambio tra i modelli che è stato curato con sistematicità e chiarezza. Ideale per tenersi al passo coi tempi, è una pietra miliare della psicosomatica psicoanalitica contemporanea.

 

 

Bibliografia

Panksepp J., Biven L. (2012), Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane. Milano, Raffaello Cortina, 2014

Bucci W. (1997), Psicoanalisi e scienza cognitiva. Una teoria del codice multiplo. Roma, Giovanni Fioriti, 1999

Smadja C. (2001) La vie operatoire: Etudes Pshichoanalytiques, Paris, Puf

Winnicott D.W. (1949), Trad.it. L’Intelletto e il suo rapporto con lo psiche-soma, in:Dalla pediatria alla psicoanalisi,Martinelli, Firenze, 1975, pp. 291-304

Winnicott D.W. (1966)Psychosomatic illness in its positive and negative aspects.International Journal of Psychoanalisis, 47, 510, London.

 

 

Jacques Press (a cura di) (2020), L'esperienza del corpo. Un dialogo psicoanalitico sulla psicosomatica. Edizione italiana a cura di Luigi Solano. Introduzione all'edizione italiana di Laura Accetti. Franco Angeli.

 

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