Lunedì, Aprile 29, 2024

Paolo Fabozzi, Dispiegando margini. Nei dintorni di D.W. Winnicott. E oltre. Milano: Franco Angeli, 2024

Il margine è al contempo qualcosa che separa e che unisce, che distanzia e che avvicina.
Winnicott ha trasformato in uno spazio la linea che divide il mondo interno dal mondo esterno. Più precisamente, l'ha trasformata non solo in uno spazio esteso, bensì in uno spazio il cui destino, se le cose vanno bene, è quello di non esserci. Uno spazio potenziale, dunque, che rivoluziona sia la concezione binaria del pensiero occidentale, sia il modo di concepire il passaggio e l'oscillazione dagli stati di fusionalità a quelli di separatezza.
Sono numerosi i confini che Winnicott ha portato alla nostra attenzione clinica. Confini o margini da continuare ad esplorare per evitare il rischio di trasformare le teorie esistenti in qualcosa di sclerotizzato e privo di vita. D'altronde, una delle "visioni" più amate da Winnicott per render conto delle proprie intuizioni era il paradosso, visione che ci colloca sulla fune dell'equilibrista e ci espone ad una condizione di confine, nella quale il pendere da una parte rischia di farci perdere la presenza dell'altra, sopprimendo le numerose articolazioni dell'esperienza.
Dispiegando margini ha come meta l'ampliamento della nostra comprensione clinica e teorica, ed è il risultato del modo in cui il lavoro clinico ha portato l'Autore a dialogare in modo personale con i testi winnicottiani con l'obiettivo di avviare una duplice espansione. Da un lato, la comprensione di quei fenomeni che hanno creato tensioni sulla sua esperienza clinica, le sue teorie e la sua tecnica; e, dall'altro lato, il tentativo di cogliere ciò che del pensiero di Winnicott è ancora embrionale, per provare a svilupparlo. La complessità delle concezioni del playing e dell'uso di un oggetto, la teoria del narcisismo e la sua relazione con la distruttività, la genesi dell'interpretazione e il ruolo della soggettività, l'identificazione di una nuova forma di controtransfert, alcune manifestazioni cliniche dell'inconscio non rimosso, sono le tematiche esplorate in questo volume.

Paolo Fabozzi, psicoanalista, è Membro ordinario con funzioni di training della SPI e dell'IPA. Insegna "Psicologia dinamica" presso l'Università Sapienza di Roma. Ha pubblicato e curato diversi volumi, tra cui 
Freud e l'Edipo (1989), Il sé tra clinica e teoria (con Giannakoulas e Armellini, 2000), 
Forme dell'interpretare (2003) e ha collaborato ai Collected Works of D.W. Winnicott (2017).

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