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LA CONSULTAZIONE PSICOANALITICA: METODOLOGIE A CONFRONTO

 

CENTRO DI PSICOANALISI ROMANO (CdPR), CENTRO PSICOANALITICO DI ROMA (CPdR)

Sezioni locali dellaSocietà Psicoanalitica Italiana, componente della

International Psychoanalytical Association

 senecio di klee

5-6 novembre 2016, Via Panama 48, Roma

 

  Gli “inizi” hanno sempre animato la ricerca psicoanalitica: le origini della vita psichica, la nascita della soggettività, l’inizio della relazione con l’altro. Particolare interesse desta, da sempre, il primo incontro con uno psicoanalista come spazio di potenziale trasformazione, primo contatto in cui il bisogno di aiuto, la sofferenza della mente portata attraverso il corpo o espressa da vari sintomi, talvolta senza forma e senza nome, cerca un ascolto ed una comprensione, articolandosi in una relazione. 

In concomitanza con il cambiamento della domandaclinica e con le evoluzioni teoriche dei modelli psicoanalitici, alla ricerca dei criteri di “analizzabilità” del modello  archeologico della mente, teso ad individuare nel paziente difese e meccanismi inconsci da svelare, si è aggiunta la ricerca sul funzionamento della coppia paziente-analista in cui l’analista osserva il proprio modo di interagire con il paziente e l'uso che il paziente ne fa puntando ad un'esperienza trasformativa.Esistono inoltre modelli di consultazione misti.

Ma qualunque sia il modello scelto è legittimo porsi l'interrogativo: cosa ha di specifico la relazione analitica rispetto ad ogni possibile relazione umana? Posto che il metodo psicoanalitico freudiano abbia un postulato su cui fondarsi, vale a dire l'inconscio, come operare per metterlo in risonanza fin dai primi colloqui? Detto in altri termini: come poterne raccogliere gli effetti per far sentire al soggetto che se la sua sofferenza e il suo destino non sono regolabili dalla sua volontà, se la sua vita ha un lato oscuro non dominabile, tuttavia può aprirsi uno scarto, un margine, nella coazione a ripetere che costruisce le coordinate ineluttabili del suo destino? Si tratta dell'unica libertà soggettiva concessa all'uomo, è una libertà che non significa assenza di vincoli ma piuttosto che rappresenta la possibilità di fare di questi vincoli i propri limiti e i propri confini. Se pensiamo che questa sia la posta in gioco di un'analisi come possiamo ripensare i colloqui preliminari e l'eventuale indicazione al trattamento analitico? E' quanto ci proponiamo di discutere con i colleghi che lavorano sia nel privato che nel pubblico per riconoscere alla psicoanalisi un'etica solidamente fondata.

 

 PROGRAMMA

 Sabato 5 novembre (mattina)

 

9:00 Registrazione

9:30 Chair: M. Fraire
9:40 Saluto del Vice presidente C.A. Barnà (provvisorio)

9:45 Introduzione - A.M. Nicolò

10:00 "Contesto e processo nella consultazione psicoanalitica. Condizioni per un incontro." - Alain Gibeault
10:45 Pausa caffè

11:15 Domande preordinate dei Centri Romani

11:30 Discussione con la sala

13:00 PAUSA PRANZO

 

Sabato 5 novembre (pomeriggio)
Destini della Consultazione

 

14:30 Chair: A. Macchia

14:40 Relazione CdPR - A. D’Arezzo

15:10 Materiale clinico presentato dal CdPR - M.G. Argese

15:40 - 16:30 Tavola rotonda - B. Guerrini degli Innocenti, G. Moccia, G. Pellizzari

16:30 Discussione con la sala

17:30 Chiusura dei lavori

 

Domenica 6 novembre (mattina)

La consultazione psicoanalitica come clinica del preliminare

 

9:30 Chair: F. Fiorelli

9:40 Relazione CPdR - C. Gurnari

10:10 Presentazione e discussione del materiale clinico della consultazione

10:40 - 11:30 Tavola rotonda - A. Ferruta, R. Guarnieri, F. Petrì

11:30 Discussione con la sala

13:15 Chiusura lavori

 

 Partecipanti

Maria Giovanna Argese Membro Ordinario SPI, Responsabile Web del C.d.P.R.

Cono Aldo Barnà Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI, Vice Presidente della Società Psicoanalitica Italiana

Adriana D’Arezzo Membro Associato SPI, Consigliere del Centro di Psicoanalisi Romano

Fabio Fiorelli Membro Ordinario SPI

Anna Ferruta Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI, Segretario dell’Istituto Nazionale di Training della Società Psicoanalitica Italiana

Manuela Fraire Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI, Presidente del Centro Psicoanalitico di Roma

Alain Gibeault Membro titolare didatta della Società Psicoanalitica di Parigi. Dal 1997 al 2014 direttore del Centro di Psicoanalisi e Psicoterapia Evelyne et Jean Kestemberg. Dal 1995 al 1999 Past Presidente della Federazione Europea di Psicoanalisi. Dal 2001 al 2003 Segretario generale dell'International Psychoanalytical Association). Ha partecipato al libro "Initiating Psychoanalysis" (Bernard Reith Ed., Routledge, 2012) sulle caratteristiche delle prime sedute

Roberta Guarnieri Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI

Benedetta Guerrini degli Innocenti Membro Ordinario SPI, Segretario Scientifico del Centro di Psicoanalisi di Firenze

Carmen Gurnari Membro Ordinario SPI

Angelo Macchia Membro Ordinario SPI, Segretario Scientifico del Centro di Psicoanalisi Romano

Giuseppe Moccia Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI

Anna Maria Nicolò Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI, qualificato b/a, Centro di Psicoanalisi Romano. Direttrice della Rivista Interazioni

Giuseppe Pellizzari Membro Ordinario con Funzioni di Training SPI, qualificato a

Fiorella Petrì Membro Ordinario SPI

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